
Tanti, veramente tanti sono stati i commenti all’ultimo post di Optometria Oggi. In esso, Vito Paolo Rallo ci ha mostrato tutta la sua amarezza e il suo sconforto per il fallimento degli sforzi per arrivare al riconoscimento del titolo di optometrista. Rivolgendosi a me dice: “scrivi o parli di optometria e addirittura di “Optometria con un ruolo Sociale”. Aggiungi persino un aggettivo importante al ruolo dell’optometria, quel “sociale” che vuole prendere in esame un suo lato altamente positivo.
Scusa, ma a quale figura professionale e/o professionista si dovrebbe rapportare l’aggettivo di sociale se il sostantivo praticamente non esiste. Ma scusate, in Italia cosa è oggi l’optometria, chi sono gli optometristi?
Aggiunge anche una domanda che dovrebbe essere imbarazzate, se non per tutti, per molti, se solo volessero essere sinceri con sé stessi: “cosa hanno fatto questi “professionisti” per la loro professione?”
La maggioranza dei commenti ha riguardato la prima “provocazione”, quella sulla figura
professionale. Di questi vi darò conto, facendone una sintesi con alcune considerazioni. Vorrei basarmi prima di tutto non sulle opinioni, ma sui dati di fatto riportati in questi commenti, quelle cose che non si possono discutere, che sono realtà, o verità, almeno nel momento in cui scrivo. La realtà, infatti, non è una condizione stazionaria ma cambia nel tempo, in relazione allo sviluppo della scienza, alle rivoluzioni tecnologiche, alle trasformazioni sociali, all’impatto delle guerre e delle pandemie, ecc.
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- L’optometrista esiste perché, come segnala anche Matteo Malattia, la Suprema Corte di Cassazione lo ha affermato a partire dal 1994 in un gran numero di sentenze, con una chiarezza cristallina. La Cassazione ha sostenuto che l’optometrista non va confuso con l’ottico!
- L’optometrista esiste perché, come ha segnalato Dino Marcuglia: “ne ho avuto certezza quando mi hanno assolto nella causa legale che ho subito”. E come lui praticamente tutti gli optometristi che hanno affrontato il giudizio della Legge per aver svolto attività optometriche.
- L’optometrista esiste, come ha scritto Paolo Traù: “… perché facciamo cose che nessun altro è in grado di fare”.
Insomma, lo dimostra l’esistenza di centinaia di professionisti che sono di grande aiuto per tantissimi pazienti con problemi di vista che, oggi, nessun altro professionista sarebbe in grado di dare. Lo stesso Vito Rallo svolge questa attività e non è possibile che non ne abbia consapevolezza. Vorrebbe che gli fosse riconosciuta con un titolo? È comprensibile, ma non giustifica la sua resa, e soprattutto non legittima a buttare a mare tutto quanto è stato fatto fino ad oggi per riconoscere l’optometria, per dire alla fine: siamo solo ottici (e questa, ovviamente, non è una verità ma un’opinione).
Nonostante si possa affermare senza tema di smentite che l’Optometria esiste, è anche vero che l’abilitazione rimane oggi il pilastro della professione, sia dell’ottico che dell’optometrista, ma non si può sostenere che i due professionisti facciano le stesse cose, sempre che si guardi alle competenze acquisite. Se si guarda al pezzo di carta appeso, allora si parla di altro, non certo di optometria.
Se su quel pezzo di carta c’è scritta quella parola, si tratta di una parola vuota di
significato.
Recentemente un caro amico mi ha raccontato di quando anni fa fece un grande affare comprando a un prezzo insolitamente basso un videoregistratore avanzatissimo per l’epoca. Arrivato a casa trovò che nella scatola, una scatola vera, originale, ben confezionata, con il manuale di installazione e altri documenti, c’erano mattoni e carta. Si può dire che quella scatola è come il pezzo di carta con scritto optometria di cui parlavo sopra? Un simulacro senza valore?
Io credo che la categoria non conosca proprio sé stessa, sono convinto che la maggioranza degli ottici e degli optometristi italiani non abbia idea di quanto possa fare nella sua attività professionale come ottico o come optometrista. Credo anche che siano troppo pochi i professionisti che conoscono le varie sentenze della Cassazione e che per questo sia indispensabile fare una storia dettagliata di quelle sentenze, affinché la categoria conosca meglio sé stessa e la grande occasione che ha avuto negli anni ’90 e in seguito, e non è riuscita a concretizzare.
Allora, cominciamo a diffondere una bella rappresentazione grafica delle competenze, delle attività e dei servizi che caratterizzano le due professioni, quella di ottico e quella di optometrista. Come avrete modo di verificare il termine concordato per la seconda infografica è Optometrista e Ottico; a me piace usare la parola schietta optometrista, che peraltro sottintende l’abilitazione ottica. Le infografiche che trovate qui sotto sono state realizzate da Tiopto, firmate da tutte le associazioni che fanno parte del Tavolo interassociativo, come linee guida per la caratterizzazione di due professioni che tutelano la qualità dell’ausilio ottico e, insieme ad altre, il mantenimento della salute della vista e della visione.
Le potete scaricare a questo link:
https://www.optometriaeottica.it/files/infografiche_optometrista-e-ottico.pdf
Leggetele, leggetele bene, commentatele, in positivo o in negativo, nel post o sui social. Contribuite a diffonderle e apriamo insieme un dibattito costruttivo sulla nostra amata professione.

